martedì 18 dicembre 2012

NATALE UN C....!!!!!!!




 Mamma mia, e meno male che prima di partire mi ero ripromesso di tenere aggiornato il blog… sono vergognoso.
Anche perché a differenza dell’ultima volta, qualcosa da raccontare ce l’ho, ma come mio solito è scattata la scintilla mentale che mi fa dire: “ma si, scrivo domani”… e così mi trovo un mese dopo l’ultimo post a riaprire il Blog.
Da dove iniziare… In verità di cose ne sono successe un po’, ma bando alle ciance.
Ho finito la scuola! Ora sono praticamente un linguamadre in inglese… ok detta la cazzata di mezzanotte possiamo continuare. Finito la scuola a metà tra il felice e il triste. Ho passato le ultime settimane di studi a non vedere l’ora che finissero, iniziavo ad essere proprio stanco, complice anche il lavoro, ma come sempre mi sono torvato all’ultimo giorno di scuola con un alone di tristezza impressionante, è vero, ora avrei avuto molto più tempo libero, ma poi tempo libero per fare cosa??? In realtà con il fatto che la sera lavoro non ho tutto sto tempo per farmi chissà quale giri, e quindi ho iniziato a dormire fino ad ore indecenti e ad andare a scuola per pranzo, tanto per stare con gli amici…
Si, perché la cosa bella, è che oltretutto chi è qui va ancora a scuola, chi ha finito scuola va via, o torna a casa. Quindi mi ritrovo spesso e volentieri a essere solo perché chi è rimasto qui deve studiare.
Ma va bene, mi sto rilassando, cosa abbastanza necessaria, ricordiamo che esco da tre anni di lavoro-scuola, e anche qui i primi due mesi e mezzo non sono stati da meno, quindi un po’ di relax me lo merito no???
Ah dimenticavo, mi hanno dato l’attestato del corso di inglese… ragazzi, non avevo risultati così belli dai tempi delle elementari, tante pacche sulla schiena a me stesso.



E soprattutto le pacche sulla schiena me le merito perché il giovedì prima dell’ultimo giorni di scuola, abbiamo fatto un barbecue-farewell per alcuni che lasciavano Brisbane, quindi non sto a raccontarvi la festaccia fatta, il problema è che dopo la festaccia non sono neanche tornato a casa mia a dormire, evidentemente mi mancava la sensazione di dormire sul divano, quindi sono stato ospitato a casa di amici, uno dei quali il giorno dopo mi ha anche prestato una maglietta fighissima che sarà mio obiettivo rubargli. Sto divagando…
Dicevo che le pacche me le merito, perché dopo una festa come si deve, ci sta sempre un ricchissimo hangover che ti accompagna tutta la giornata, amici e genitori ne sanno qualcosa, ma io, ligio al dovere come pochi sono riuscito d alzarmi alle 7, dopo essermi addormentato credo alle 5, per andare a lezione per l’ultima volta. Quindi tante tante tante pacche sulla schiena per me.
Come ho appena detto, un’altra cosa che ha segnato quest’ultimo mese, sono stati i saluti.
Salutare le persone non è mai stato il mio forte, soprattutto quando a quelle persone ti sei affezionato, anche se solo per 3 mesi, queste persone sono diventate la mia compagnia, le persone con cui parlare, con cui bersi una birra, con cui fare qualche cazzata, con cui viaggiare…
Questa cosa mi fa riflettere, è strano pensare che in soli 3 mesi si possano creare dei bei rapporti così, ed è difficile pensare che dalla quotidianità di vedersi tutti i giorni, passi a trovarti una sera, birra in mano, ad augurare una buona vita perché chissà se vi rivedrete mai più!!!
E dire che 4 mesi fa ho fatto esattamente la stessa cosa, ma per lo meno sapevo che presto o tardi riabbraccerò tutti i miei amici in Italia, ora è veramente strano pensare che queste persone potrei davvero non rivederle mai più, ed è dura accettarlo, soprattutto dopo aver condiviso parte di questo viaggio con loro. E quindi ciao a Maria, Giacomo, Peter, Jessica, Chiara, Carlotta, Yumi, Saki, Badr, e tutti quelli che volenti o nolenti hanno scritto qualche riga sul libro della mia vita, con alcuni non sarà difficile fare qualche “rimpatriata”, ma con altri sarà pressochè impossibile, quindi non bisogna fare altro che accettare il tutto e andare avanti, facile o difficile che sia, questa è l’Australia, questo è il Working Holiday, e preparato o no, questa è la realtà.
Ma passando ad argomenti un po’ più allegri, sono stato a Stradbroke Island!!!!
Che dire, un paradiso terrestre. Per chi non lo sapesse, Stradbroke Island è questa…



In realtà mi aspettavo spiagge da sogno, un mare cristallino, ma quando mi sono trovato davanti la Main Beach in tutto il suo splendore, mi sono reso conto che non si è mai troppo preparati la prima volta a uno spettacolo del genere, oltretutto siamo andati di Lunedì, quindi non c’erano neanche troppe persone, immaginatevi una spiaggia di 33 km per una ventina di persone, direi che non è male, e poi l’oceano…
Io sono uno sensibile al mare, nel senso che mi incanta, ogni volta che mi ci trovo potrei stare ore e ore solo a guardare le onde e l’orizzonte. In più c’è sempre quella sensazione che mi fa rendere conto di essere dall’altra parte del mondo, e che certi spettacoli in molti non li vedranno mai…
Si, Oddio, non che il panorama dell’oceano Pacifico sia poi tanto diverso da quello del Mar Mediterraneo a Borghetto, acqua, cielo, e una linea di congiunzione… è l’idea a rendere tutto magico… e poi Sticazzi… a Borghetto puoi stare tutte le ore che vuoi a fissare il mare, ma i delfini che nuotano nelle onde a 20 metri da te non li vedi!!!
Ma non si può descrivere la bellezza di quell’isola, quindi per chi non ha Facebook ecco alcune foto che parlano sicuramente più delle mie parole.























Ed eccoci giunti al topic del post, come si può vagamente intuire dal titolo, in questi giorni la sensazione predominante, è non avere una sensazione che sia quasi Natale. Ho già detto in passato di quanto sia difficile credere che sia Dicembre con 29 gradi all’una meno dieci di notte, momento in cui sto scrivendo…
Ma ancor più difficile è rendersi conto che tra 6 giorni sarà Natale, tante luci a ricordarlo, ma il cervello non ce la fa, non connette, e oggi, la mia musa ispiratrice di questo post, Paola, mi ha fatto proprio rendere conto di quanto quest’anno, il 25 Dicembre sarà un giorno potenzialmente come tutti gli altri.
Insomma già quando ero in Italia facevo fatica a sentire lo spirito natalizio negli ultimi anni, ma almeno da un po’ di tempo a questa parte c’erano quelle piccole abitudini che mi facevano dire: “Ohhhhh finalmente oggi arriva il ciccione di rosso vestito”.
Ed è strano pensare che quest’anno non ci sarà la messa a Ferriera con gli scout, qualche cocktail di auguri con gli amici al Green Beach, e poi a letto che la mattina ci si sveglia non troppo tardi, perché la Famiglia al gran completo si trova da Zia Luisella per andare a spaccarci di pesce, la tavolata con tutti i parenti Icardi – Mussino – Selvo, le decine di ostriche trangugiate con Mirco e Stefano che le aspetto tutto l’anno perché ai miei amici non piacciono e non ho mai occasione di mangiarle durante l’anno, il vinello bianco fresco che è buono da morire ma ti spacca le gambe quando ti alzi dal tavolo pieno come un otre, il San Simone prima di andare via, e poi dopo cotanto pranzo andare da Alice in stati più o meno pietosi, e finire la giornata con la sorella che non ho mai avuto.
Sono voluto venire in Australia? Ho fatto il figo? Ahhh vado dall’altra parte del mondo!!! Bene, e ora me la becco!!!
Ma in fondo va bene così, se c’è una cosa che ho imparato in questo viaggio, è il vero valore di quello che ho lasciato a casa e che per tanto tempo ho detto di voler lasciare…