Rieccomi qui, dopo molte settimane a
rispolverare il blog, che cavolo, rileggendo i primi post mi rendo conto di
quanto il mio impegno è andato scemando, ma come ho già detto, la vita qui è
entrata in un circolo vizioso di routine che grazie al lavoro non mi permette
di vivermi troppe esperienze “sensazionali” da meritarsi un post sul blog.
Ma oggi è diverso, o meglio, no, oggi è
esattamente un giorno come un altro, ma con qualcosa di diverso in me.
In questi giorni mi è capitato spesso di
parlare con gente che è appena arrivata qui, o con gente che ha il pallino di
partire come me per la Down Under Land.
E non so come mai, ma specialmente sta notte
mi sono ritrovato a pensare a quello che mi sta capitando, cosa sto vivendo, e
mi è tornata l’ispirazione per buttare giù due righe.
Cominciamo con il fare un bollettino
sanitario, le ultime due settimane sono state terribili, ho avuto mal di gola,
febbre e male al ginocchio, e tutto ciò mi ha costretto a letto per una
settimana intera e la seconda settimana comunque sia resegato in casa la sera
senza la possibilità di uscire. Quindi questa settimana ho proprio voglia di
rimediare un po’ alla calma forzata dei giorni precedenti.
C’è da dire che il tempo non aiuta, come in
molti hanno letto, gran parte dell’Australia, e il Queensland in generale, sono
stati sommersi da un’alluvione abbastanza importante, e non è ancora finito del
tutto il brutto tempo, il peggio è passato, il fiume è tornato a livelli di
guardia, i detriti diminuiscono ogni giorno, ma almeno una volta ogni due
giorni piove e la temperatura per fortuna è un po’ calata, siamo attorno ai 20
gradi, una gioia per me che con i 39 di tre settimane fa non riuscivo proprio a
stare.
Ma non perdiamoci in chiacchiere, ieri sera mi
è tornata l’ispirazione per scrivere perché come ho detto mi sono trovato più
volte negli ultimi giorni a parlare da “esperto” a gente che aveva bisogno di
informazioni, e mi sono di nuovo ricordato di dove sono, ho pensato alla mia
vita, e allo stile di vita che sto tenendo qua quando messaggiando con la mia
migliore Amica le ho detto che per l’ennesima volta dormivo sul divano di Luca,
che per altro è il divano del mio primo appartamento a Brisbane, della serie
gira che ti rigira sempre li finisco. Ora mai credo che quel divano mi ha
accolto più volte del mio letto.
Si perché è proprio questa la figata di cui
parlavo nei miei messaggi, abitando lontano dal centro, e essendo i trasporti
inesistenti dopo mezzanotte e mezza, mi sono trovato molte volte a restare a
casa di amici a dormire, e più ci penso, e più mi piace sta cosa. No non sono
masochista, non preferisco dormire su un divano piuttosto che nel mio letto, ma
più volte mi sono trovato a paragonare la vita qui a quella che facevo in Italia,
che non è una cosa da fare, non si possono paragonare, però dopo un po’ è
inevitabile, e boh… è proprio uno stile di vita che mi piace, in italia non
esiste questa cosa, ed è un peccato, perché è davvero una figata uscire la
sera, tornare a casa e prima di andare a dormire passare la nostra classica
oretta a parlare di tutto e di più bevendoci ancora qualcosina tanto per tenere
occupato il fegato che sia mai che si riposi troppo…
E in più devo dire che qui ho trovato una
grande persona con cui ho legato molto, ed è proprio con lui che passo le ore a
parlare di quando saremo tutti e due tornati nelle rispettive case, dei
progetti futuri, di tutte le cose che dovremo fare una volta che ci vedremo in
madrepatria, delle sciate, delle ragazze, della vita in generale…
Serenità…. Non esiste una parola più azzeccata
per descrivere questo mio periodo. Sono ubriaco di vita, sono ubriaco di
Australia, con i suoi pregi e difetti, sono ubriaco punto e basta.
E poi la sensazione di fare da maestro a chi è
appena arrivato, ahhh è qualcosa di fichissimo, che vi devo dire, mi accontento
di poco.
Ieri sera nell’appartamento di Luca sono
arrivate due ragazze spagnole e abbiamo passato qualche ora a spiegargli come
funziona la vita qui, il costo estremamente alto della vita, i trasporti, la
vita notturna, e sta mattina le ho accompagnate per il centro a fargli vedere
dove andare a fare la spesa, i posti più economici e i posti da evitare come la
peste, ed è stato bello perché mi sono reso conto che questa è la mia vita attuale,
Brisbane è la mia città, un posto da chiamare casa, e che se anche ogni tanto
diventa difficile sentirla propria, alla fine finisce sempre per farmi capire
che mi ha accolto a braccia aperte, non mi ha regalato niente, mi ha dato anche
qualche batosta, ma quelle piccole cose che mi sono conquistato adesso me le
godo alla grande.
Io non so come siano le altre città, non
conosco Sydney, Melbourne, Adelaide o via dicendo, quindi non posso fare
paragoni, ma dentro di me so che a Brisbane, un po’ come a New York, ci ho
lasciato un pezzo di cuore, e che sarà fottutamente dura da lasciare quando
arriverà il momento.
Nei prossimi giorni ci saranno degli
aggiornamenti freschi freschi che richiederanno un post, quindi restate
collegati che il prossimo articolo non si farà aspettare troppo…
Cheers