Mamma mia, e meno male che prima di partire mi ero ripromesso di tenere aggiornato il blog… sono vergognoso.
Anche perché a differenza dell’ultima volta,
qualcosa da raccontare ce l’ho, ma come mio solito è scattata la scintilla
mentale che mi fa dire: “ma si, scrivo domani”… e così mi trovo un mese dopo
l’ultimo post a riaprire il Blog.
Da dove iniziare… In verità di cose ne sono
successe un po’, ma bando alle ciance.
Ho finito la scuola! Ora sono praticamente un
linguamadre in inglese… ok detta la cazzata di mezzanotte possiamo continuare.
Finito la scuola a metà tra il felice e il triste. Ho passato le ultime
settimane di studi a non vedere l’ora che finissero, iniziavo ad essere proprio
stanco, complice anche il lavoro, ma come sempre mi sono torvato all’ultimo
giorno di scuola con un alone di tristezza impressionante, è vero, ora avrei
avuto molto più tempo libero, ma poi tempo libero per fare cosa??? In realtà
con il fatto che la sera lavoro non ho tutto sto tempo per farmi chissà quale
giri, e quindi ho iniziato a dormire fino ad ore indecenti e ad andare a scuola
per pranzo, tanto per stare con gli amici…
Si, perché la cosa bella, è che oltretutto chi
è qui va ancora a scuola, chi ha finito scuola va via, o torna a casa. Quindi
mi ritrovo spesso e volentieri a essere solo perché chi è rimasto qui deve
studiare.
Ma va bene, mi sto rilassando, cosa abbastanza
necessaria, ricordiamo che esco da tre anni di lavoro-scuola, e anche qui i
primi due mesi e mezzo non sono stati da meno, quindi un po’ di relax me lo
merito no???
Ah dimenticavo, mi hanno dato l’attestato del
corso di inglese… ragazzi, non avevo risultati così belli dai tempi delle
elementari, tante pacche sulla schiena a me stesso.
E soprattutto le pacche sulla schiena me le
merito perché il giovedì prima dell’ultimo giorni di scuola, abbiamo fatto un
barbecue-farewell per alcuni che lasciavano Brisbane, quindi non sto a
raccontarvi la festaccia fatta, il problema è che dopo la festaccia non sono
neanche tornato a casa mia a dormire, evidentemente mi mancava la sensazione di
dormire sul divano, quindi sono stato ospitato a casa di amici, uno dei quali
il giorno dopo mi ha anche prestato una maglietta fighissima che sarà mio
obiettivo rubargli. Sto divagando…
Dicevo che le pacche me le merito, perché dopo
una festa come si deve, ci sta sempre un ricchissimo hangover che ti accompagna
tutta la giornata, amici e genitori ne sanno qualcosa, ma io, ligio al dovere
come pochi sono riuscito d alzarmi alle 7, dopo essermi addormentato credo alle
5, per andare a lezione per l’ultima volta. Quindi tante tante tante pacche
sulla schiena per me.
Come ho appena detto, un’altra cosa che ha
segnato quest’ultimo mese, sono stati i saluti.
Salutare le persone non è mai stato il mio
forte, soprattutto quando a quelle persone ti sei affezionato, anche se solo
per 3 mesi, queste persone sono diventate la mia compagnia, le persone con cui
parlare, con cui bersi una birra, con cui fare qualche cazzata, con cui
viaggiare…
Questa cosa mi fa riflettere, è strano pensare
che in soli 3 mesi si possano creare dei bei rapporti così, ed è difficile
pensare che dalla quotidianità di vedersi tutti i giorni, passi a trovarti una
sera, birra in mano, ad augurare una buona vita perché chissà se vi rivedrete
mai più!!!
E dire che 4 mesi fa ho fatto esattamente la
stessa cosa, ma per lo meno sapevo che presto o tardi riabbraccerò tutti i miei
amici in Italia, ora è veramente strano pensare che queste persone potrei
davvero non rivederle mai più, ed è dura accettarlo, soprattutto dopo aver
condiviso parte di questo viaggio con loro. E quindi ciao a Maria, Giacomo,
Peter, Jessica, Chiara, Carlotta, Yumi, Saki, Badr, e tutti quelli che volenti
o nolenti hanno scritto qualche riga sul libro della mia vita, con alcuni non sarà
difficile fare qualche “rimpatriata”, ma con altri sarà pressochè impossibile,
quindi non bisogna fare altro che accettare il tutto e andare avanti, facile o
difficile che sia, questa è l’Australia, questo è il Working Holiday, e
preparato o no, questa è la realtà.
Ma passando ad argomenti un po’ più allegri,
sono stato a Stradbroke Island!!!!
Che dire, un paradiso terrestre. Per chi non
lo sapesse, Stradbroke Island è questa…
In realtà mi aspettavo spiagge da sogno, un
mare cristallino, ma quando mi sono trovato davanti la Main Beach in tutto il
suo splendore, mi sono reso conto che non si è mai troppo preparati la prima
volta a uno spettacolo del genere, oltretutto siamo andati di Lunedì, quindi
non c’erano neanche troppe persone, immaginatevi una spiaggia di 33 km per una
ventina di persone, direi che non è male, e poi l’oceano…
Io sono uno sensibile al mare, nel senso che
mi incanta, ogni volta che mi ci trovo potrei stare ore e ore solo a guardare
le onde e l’orizzonte. In più c’è sempre quella sensazione che mi fa rendere
conto di essere dall’altra parte del mondo, e che certi spettacoli in molti non
li vedranno mai…
Si, Oddio, non che il panorama dell’oceano
Pacifico sia poi tanto diverso da quello del Mar Mediterraneo a Borghetto,
acqua, cielo, e una linea di congiunzione… è l’idea a rendere tutto magico… e
poi Sticazzi… a Borghetto puoi stare tutte le ore che vuoi a fissare il mare,
ma i delfini che nuotano nelle onde a 20 metri da te non li vedi!!!
Ma non si può descrivere la bellezza di
quell’isola, quindi per chi non ha Facebook ecco alcune foto che parlano
sicuramente più delle mie parole.
Ed eccoci giunti al topic del post, come si
può vagamente intuire dal titolo, in questi giorni la sensazione predominante,
è non avere una sensazione che sia quasi Natale. Ho già detto in passato di
quanto sia difficile credere che sia Dicembre con 29 gradi all’una meno dieci
di notte, momento in cui sto scrivendo…
Ma ancor più difficile è rendersi conto che
tra 6 giorni sarà Natale, tante luci a ricordarlo, ma il cervello non ce la fa,
non connette, e oggi, la mia musa ispiratrice di questo post, Paola, mi ha
fatto proprio rendere conto di quanto quest’anno, il 25 Dicembre sarà un giorno
potenzialmente come tutti gli altri.
Insomma già quando ero in Italia facevo fatica
a sentire lo spirito natalizio negli ultimi anni, ma almeno da un po’ di tempo
a questa parte c’erano quelle piccole abitudini che mi facevano dire: “Ohhhhh
finalmente oggi arriva il ciccione di rosso vestito”.
Ed è strano pensare che quest’anno non ci sarà
la messa a Ferriera con gli scout, qualche cocktail di auguri con gli amici al
Green Beach, e poi a letto che la mattina ci si sveglia non troppo tardi,
perché la Famiglia al gran completo si trova da Zia Luisella per andare a
spaccarci di pesce, la tavolata con tutti i parenti Icardi – Mussino – Selvo,
le decine di ostriche trangugiate con Mirco e Stefano che le aspetto tutto l’anno
perché ai miei amici non piacciono e non ho mai occasione di mangiarle durante
l’anno, il vinello bianco fresco che è buono da morire ma ti spacca le gambe
quando ti alzi dal tavolo pieno come un otre, il San Simone prima di andare
via, e poi dopo cotanto pranzo andare da Alice in stati più o meno pietosi, e
finire la giornata con la sorella che non ho mai avuto.
Sono voluto venire in Australia? Ho fatto il
figo? Ahhh vado dall’altra parte del mondo!!! Bene, e ora me la becco!!!
Ma in fondo va bene così, se c’è una cosa che
ho imparato in questo viaggio, è il vero valore di quello che ho lasciato a
casa e che per tanto tempo ho detto di voler lasciare…