venerdì 12 luglio 2013

Whitsunday Island - Sydney


E’ mattina, e la giornata è abbastanza calda, ma niente a che vedere con le temperature di byron bay. Il paesino in questione si chiama … ed è proprio da qui che abbiamo prenotato un tour per tutta la giornata che ci porterà la mattina a fare una sessione di snorkeling in un angolo di barriera corallina e il pomeriggio a Whiteheaven Beach, come già detto, una delle spiagge più belle del mondo in quanto le correnti ne cambiano di continuo la forma, senza contare che è stata la location per le riprese del film pirati dei Caraibi ai confini del mondo, la scena dello scambio sulla striscia di sabbia tra Jack Sparrow e Will Turner è stata girata qui. Ma non perdiamoci in chiacchiere, la gita inizia con il ritrovo al porto, due spiegazioni veloci su come si svolgerà la giornata e si parte alla volta di una caletta su Hook Island dove facciamo snorkeling per una buona oretta e mezza.
Ora, il posto non ha niente a che vedere con la prima esperienza, è la costa di quest’isoletta che ha qualche ammasso di coralli e pesci di ogni genere, ma l’acqua è abbastanza torbida, quindi non rende come la giornata di ieri, anche se credo che in condizioni ottimali sia comunque un’esperienza carina. 











In seguito ci dirigiamo a Whitsunday Island, sul finire della mattinata ci aspetta una piccola escursione che passa in mezzo alla boscaglia e ci porta su una piattaforma dalla quale possiamo ammirare tutta la spiaggia nella sua magnificenza.
Ma come per altri casi le parole servono a poco, meglio passare l’onere di descrivere quei posti alla mia macchina fotografica.






















Tornati alla barca, ci spostiamo ancora per andare a far pranzo in una spiaggia manco a dirlo strepitosa un po’ più a sud con tanto di Barbecue portato dagli organizzatori.
Dire che era la sabbia più fine e bianca che abbia mai visto è dire poco, l’acqua del mare che era una vasca da bagno, i pesciolini che ti nuotano affianco… In una parola, il paradiso terrestre. Oltretutto abbiamo anche avuto la fortuna di essere arrivati per primi, in quanto è la spiaggia designata ai pranzi di tutti i tour organizzati della zona, quindi ce la siamo vista quando ancora era completamente deserta se si esclude una barca a vela di qualche turista con qualche dollaro più di noi. Nel giro di un’ora sono iniziate ad arrivare altre barche, il che ha reso la spiaggia di sicuro meno “selvaggia” e sperduta di come l’abbiamo vista noi.
Dopo aver pappato con qualche bella fettina di carne abbiamo avuto ancora un po’ di tempo per prendere il sole e cazzeggiare amabilmente in questo angolo di paradiso, dove abbiamo constatato la presenza di iguane della dimensione di vitelli.
Finito il tour, siamo tornati alla macchina con davanti a noi ancora 1200 km per arrivare a Brisbane, più ancora 900 km che la separano da Sydney. In realtà la prima idea era di non ripassare da Brisbane al ritorno, ma fare una strada un po’ più all’interno, tanto per vedere posti nuovi. Abbiamo però dovuto cambiare i nostri piani in quanto un amico di Giacomo doveva andare a Sydney e poi rimanerci, quindi ne abbiamo approfittato per avere un compagno in più e così anche dividere i soldi del viaggio.
Ma eravamo rimasti al nostro ritorno al porto, con 2100km da fare nel giro di 24 ore, una tirata mica da ridere che quasi quasi mi ha fatto rimpiangere il nostro furgone con il quale da piccolo abbiamo girato l’Europa.
Io ho guidato per la prima parte di strada, mentre Giacomo si riposava così che potesse darmi il cambio quando non ce l’avrei più fatta a tenere gli occhi aperti.
La strada scorreva veloce fra le chiacchiere con Luca e la musica di sottofondo, ma ad un certo punto della notte la stanchezza ha preso il sopravvento e mi sono fatto dare il cambio. L’idea era di non fermarci per niente e di fare una tirata unica, ma anche Giacomo dopo un po’ si è dovuto fermare per la stanchezza, quindi ci siamo trovati a dormire ancora una volta in una piazzola dell’autostrada per qualche ora. Oltretutto quella è stata la volta di cui ho già parlato nel post “E’ tutta questione di mentalità”.
Dopo il brusco risveglio del signore che si era preoccupato per noi perché avevamo le luci accese, nonostante fossero le 6.30 del mattino, ho deciso di mettermi alla guida, mi ero riposato abbastanza e i chilometri da fare erano ancora tanti, ci eravamo fermati a 300 km da Brisbane, quindi nel giro di poche ore ci siamo ritrovati ad ammirare uno skyline familiare.
Cercherò di non soffermarmi più sull’effetto che mi fa ogni volta tornare a Brisbane, anche se sono stato via per pochi giorni, altrimenti il blog inizia a diventare davvero troppo monotono e più che My new Australian life, dovrei chiamarlo I Love Brisbane. Ma che dire, ormai quei grattacieli sono nel mio cuore secondi solo a quelli di New York, Brisbane è CASA e non c’è niente che possa fare per cambiare questo sentimento.




Passiamo a raccattare l’amico di Giacomo e siamo ancora in viaggio, meta… Sydney!
Tutto procede bene, il tempo ci assiste per buona parte del viaggio, solo un temporale verso il pomeriggio rovina un po’ l’andatura, l’amico di Giacomo si spaventa dalla tanta pioggia, noi dopo il temporale che ci siamo beccati dopo Cairns non ci facciamo quasi neanche più caso.
Una cosa che ora che scrivo mi fa un po’ effetto, è vedere le foto che abbiamo fatto durante la strada nei pressi di Byron Bay, quella era la prima volta che percorrevo quella strada, e pensare che qualche settimana dopo quelli sarebbero stati i panorami che avrei visto tutti i giorni, beh, un sorriso me lo strappa.







La sera finalmente arriviamo a Sydney!!! Missione compiuta!!! In quasi 24 ore abbiamo percorso 2100km e con l’arrivo abbiamo segnato la fine della tirata più lunga di tutto il viaggio.


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