E’ mattina, e la giornata è abbastanza calda,
ma niente a che vedere con le temperature di byron bay. Il paesino in questione
si chiama … ed è proprio da qui che abbiamo prenotato un tour per tutta la
giornata che ci porterà la mattina a fare una sessione di snorkeling in un
angolo di barriera corallina e il pomeriggio a Whiteheaven Beach, come già
detto, una delle spiagge più belle del mondo in quanto le correnti ne cambiano
di continuo la forma, senza contare che è stata la location per le riprese del
film pirati dei Caraibi ai confini del mondo, la scena dello scambio sulla
striscia di sabbia tra Jack Sparrow e Will Turner è stata girata qui. Ma non
perdiamoci in chiacchiere, la gita inizia con il ritrovo al porto, due
spiegazioni veloci su come si svolgerà la giornata e si parte alla volta di una
caletta su Hook Island dove facciamo snorkeling per una buona oretta e
mezza.
Ora, il posto non ha niente a che vedere con
la prima esperienza, è la costa di quest’isoletta che ha qualche ammasso di
coralli e pesci di ogni genere, ma l’acqua è abbastanza torbida, quindi non
rende come la giornata di ieri, anche se credo che in condizioni ottimali sia
comunque un’esperienza carina.
In seguito ci dirigiamo a Whitsunday Island, sul
finire della mattinata ci aspetta una piccola escursione che passa in mezzo
alla boscaglia e ci porta su una piattaforma dalla quale possiamo ammirare
tutta la spiaggia nella sua magnificenza.
Ma come per altri casi le parole servono a
poco, meglio passare l’onere di descrivere quei posti alla mia macchina
fotografica.
Tornati alla barca, ci spostiamo ancora per
andare a far pranzo in una spiaggia manco a dirlo strepitosa un po’ più a sud
con tanto di Barbecue portato dagli organizzatori.
Dire che era la sabbia più fine e bianca che
abbia mai visto è dire poco, l’acqua del mare che era una vasca da bagno, i
pesciolini che ti nuotano affianco… In una parola, il paradiso terrestre.
Oltretutto abbiamo anche avuto la fortuna di essere arrivati per primi, in
quanto è la spiaggia designata ai pranzi di tutti i tour organizzati della
zona, quindi ce la siamo vista quando ancora era completamente deserta se si
esclude una barca a vela di qualche turista con qualche dollaro più di noi. Nel
giro di un’ora sono iniziate ad arrivare altre barche, il che ha reso la
spiaggia di sicuro meno “selvaggia” e sperduta di come l’abbiamo vista noi.
Dopo aver pappato con qualche bella fettina di
carne abbiamo avuto ancora un po’ di tempo per prendere il sole e cazzeggiare
amabilmente in questo angolo di paradiso, dove abbiamo constatato la presenza
di iguane della dimensione di vitelli.
Finito il tour, siamo tornati alla macchina
con davanti a noi ancora 1200 km per arrivare a Brisbane, più ancora 900 km che
la separano da Sydney. In realtà la prima idea era di non ripassare da Brisbane
al ritorno, ma fare una strada un po’ più all’interno, tanto per vedere posti
nuovi. Abbiamo però dovuto cambiare i nostri piani in quanto un amico di
Giacomo doveva andare a Sydney e poi rimanerci, quindi ne abbiamo approfittato
per avere un compagno in più e così anche dividere i soldi del viaggio.
Ma eravamo rimasti al nostro ritorno al porto,
con 2100km da fare nel giro di 24 ore, una tirata mica da ridere che quasi
quasi mi ha fatto rimpiangere il nostro furgone con il quale da piccolo abbiamo
girato l’Europa.
Io ho guidato per la prima parte di strada,
mentre Giacomo si riposava così che potesse darmi il cambio quando non ce
l’avrei più fatta a tenere gli occhi aperti.
La strada scorreva veloce fra le chiacchiere
con Luca e la musica di sottofondo, ma ad un certo punto della notte la
stanchezza ha preso il sopravvento e mi sono fatto dare il cambio. L’idea era
di non fermarci per niente e di fare una tirata unica, ma anche Giacomo dopo un
po’ si è dovuto fermare per la stanchezza, quindi ci siamo trovati a dormire
ancora una volta in una piazzola dell’autostrada per qualche ora. Oltretutto
quella è stata la volta di cui ho già parlato nel post “E’ tutta questione di
mentalità”.
Dopo il brusco risveglio del signore che si
era preoccupato per noi perché avevamo le luci accese, nonostante fossero le
6.30 del mattino, ho deciso di mettermi alla guida, mi ero riposato abbastanza
e i chilometri da fare erano ancora tanti, ci eravamo fermati a 300 km da
Brisbane, quindi nel giro di poche ore ci siamo ritrovati ad ammirare uno
skyline familiare.
Cercherò di non soffermarmi più sull’effetto
che mi fa ogni volta tornare a Brisbane, anche se sono stato via per pochi
giorni, altrimenti il blog inizia a diventare davvero troppo monotono e più che
My new Australian life, dovrei chiamarlo I Love Brisbane. Ma che dire, ormai
quei grattacieli sono nel mio cuore secondi solo a quelli di New York, Brisbane
è CASA e non c’è niente che possa fare per cambiare questo sentimento.
Passiamo a raccattare l’amico di Giacomo e
siamo ancora in viaggio, meta… Sydney!
Tutto procede bene, il tempo ci assiste per
buona parte del viaggio, solo un temporale verso il pomeriggio rovina un po’
l’andatura, l’amico di Giacomo si spaventa dalla tanta pioggia, noi dopo il
temporale che ci siamo beccati dopo Cairns non ci facciamo quasi neanche più
caso.
Una cosa che ora che scrivo mi fa un po’
effetto, è vedere le foto che abbiamo fatto durante la strada nei pressi di
Byron Bay, quella era la prima volta che percorrevo quella strada, e pensare
che qualche settimana dopo quelli sarebbero stati i panorami che avrei visto
tutti i giorni, beh, un sorriso me lo strappa.
La sera finalmente arriviamo a Sydney!!!
Missione compiuta!!! In quasi 24 ore abbiamo percorso 2100km e con l’arrivo
abbiamo segnato la fine della tirata più lunga di tutto il viaggio.
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