venerdì 2 agosto 2013

Nuova Zelanda!!!!! - Rotorua


E siamo di nuovo in partenza!
La mattinata scorre veloce, riportiamo indietro la macchina, raccattiamo i bagagli e aspettiamo in città qualche ora prima di prendere il treno per l’aeroporto. Andrea viene a fare pranzo con noi e a darci una mano a portarci in giro tutti i bagagli. Io sono eccitato, finalmente un altro dei miei sogni si sta per realizzare, sto per mettere piede in Nuova Zelanda!!! Sogno quella terra da molto tempo, un po’ per il fatto che sia lo stato più lontano dall’Italia, e il poter dire di essere così lontano che di più non si può mi da una bella sensazione, e poi perché da buon fan del Signore degli Anelli non vedo l’ora di visitare la terra in cui è stato girato e che grazie al Film ha dato una faccia alla Terra di Mezzo.
Se io non sto nella pelle, vedo in Luca uno sguardo un po’ triste, per lui sono le ultime ore a Brisbane, dopo il nostro viaggio andrà in Nuova Caledonia e poi tornerà in Svizzera, non posso che capirlo al 100%, come già sapete io mi sono sentito un po’ perso già prima di venire in Italia, e sapevo che comunque sarei tornato dopo pochi giorni, ma l’idea di lasciare questa città del tutto, e non sapere se ci si tornerà mai è un’altra cosa, impossibile non riportare alla mente tutti i mesi passati qui, tutti gli amici conosciuti, le serate passate, sono cose che rendono il distacco tremendamente difficile.
Arriviamo in aeroporto, facciamo il check-in e ci prendiamo una pausa a rimirare quello skyline che è stato tanto bello rivedere dopo la mia vacanza Italiana e che ora fa male al cuore dover salutare.
Fatti i dovuti minuti di silenzio e gli ultimi addi alla città siamo pronti a imbarcarci. 



Il volo dura poco, due ore e mezza nel quale scrivo un po’ il blog e mi diletto nel mio passatempo preferito, guardare fuori dal finestrino come un bambino di fronte a un fiume di caramelle.
Iniziamo l’atterraggio che è buio, in lontananza solo le luci di Auckland che illuminano la notte. 




Finalmente siamo in Nuova Zelanda.
Una volta arrivati, si intuisce immediatamente quanto il Signore degli Anelli abbia influenzato il turismo verso questo Paese che prima era molto meno conosciuto. Cartelli pubblicitari, scritte ovunque che riportano al Film e al fatto che sia stato girato qui.




Usciamo dall’aeroporto e cerchiamo la macchina che abbiamo affittato, e la sorpresa è grande nel vedere che…




E’ un catorcio!!! O meglio, è un catorcio rispetto alla Camry che avevamo in Australia, forse è più vecchia di me, e dopo averci riso su, iniziamo ufficialmente il viaggio.
Decidiamo di andare subito via da Auckland, che ce la lasciamo per ultima, prendiamo la cartina e guardiamo un po’ che giro potremmo fare, non abbiamo molti giorni, purtroppo dobbiamo abbandonare l’idea di visitare l’Isola del Sud, allora decidiamo per un giro completo dell’Isola del Nord.
Una cosa che salta subito all’occhio di chi guarda una mappa della Nuova Zelanda, sono i nomi delle città, a parte quelli delle città principali, ci sono nomi in lingua maori che sono a dir poco impronunciabili, come: Whangaparaoa, Ngaruawhaia, Paraparaumu, Otorohanga e via dicendo, non voglio immaginare a se mai dovessimo chiedere qualche informazione.




La prima tappa è Hot Water beach, una spiaggia segnalata dalle guide per essere famosa per avere delle sorgenti di acqua calda, ed è uso comune scavare buche nella spiaggia dalle quali esce acqua a 40-50 gradi.
Essendo già tardi quando usciamo dall’aeroporto, decidiamo di uscire dalla città e di sistemarci in una piazzola per dormire, guidiamo un pò e troviamo uno spiazzo in una strada secondaria chiamata Mangatawhiri, tanto per restare in tema di nomi strani.
La mattina dopo ci alziamo di buon’ora e ci mettiamo in marcia, e la cosa che ci colpisce immediatamente è il fatto che la Nuova Zelanda è piccola, ormai abituati a tappe da 700 – 800 km non ci sembra quasi vero che la prima tappa, nonostante sia dall’altra parte a Est dell’isola, sia a soli 100 km, è niente in confronto a quello che abbiamo guidato prima. Tanto meglio, vuol dire che abbiamo più tempo per vedere i posti che ci interessano.
La notte prima, essendo buio non abbiamo visto il paesaggio, ma con la luce possiamo ammirare la natura neozelandese e constatare quanto sia diversa da quella australiana. In 6200 chilometri nei giorni precedenti non abbiamo visto grosse differenze di paesaggio, qui nel giro di 50 chilometri si passa dalle praterie alle foreste fino a un paesaggio molto più montano. Il clima è molto più freddo e di notte in macchina dobbiamo dormire con due maglie e ogni tanto accendere il riscaldamento, ma i paesaggi sono mozzafiato.
Forse la mia eccitazione è fin troppo eccessiva, ma io sono rimasto imbambolato da quel Paese e dalla bellezza dei paesaggi che scorrevano fuori dai finestrini.












Arrivati a Hot Water Beach, ci facciamo una passeggiata, ma ne rimaniamo un po’ delusi, la spiaggia è molto piccola, e neanche così bella, senza contare che al momento non ci sono le pozze di acqua calda, e a parte qualche surfista, non c’è niente di degno di nota, non ho neanche preso la macchina fotografica, forse siamo solo capitati in un momento sbagliato. 



Essendo presto decidiamo di dirigerci verso Rotorua, conosciuta per le attività termali del sottosuolo. Un Neozelandese conosciuto a capodanno ce l’aveva venduta come il culo della Nuova Zelanda, per via della puzza di zolfo, dovuta a tutte le pozze di fango caldo dal quale questo gas esce da sottoterra.
Durante il viaggio capisco che come l’Australia, la Nuova Zelanda non ha grandi cose in particolare da vedere, la sua bellezza sta nei paesaggi che la compongono, e questo mi fa ancora una volta ringraziare di aver scelto la macchina come mezzo di trasporto e non l’aereo come fanno in tanti, con il quale ci saremmo persi l’80% delle bellezze di questo Paese.
Arrivati a Rotorua capiamo il perché del soprannome datogli dagli abitanti, l’odore di Zolfo è onnipresente e ovunque si vedono fuoriuscite di vapore che neanche i tombini di New York.
La città è carina ed è posizionata in riva a un lago dove andiamo a farci una passeggiata prima di cena. 






Così si conclude la prima giornata piena in questa terra, con una piazzola tranquilla e un freddo cane.
Il giorno seguente, decidiamo di visitare il parco naturale di Rotorua dove è presente un geyser che ogni mattina crea una colonna di acqua calda di qualche decina di metri, nessuno dei due ha mai visto un geyser dal vivo, eccitati dall’idea ci accingiamo all’ingresso per poi tronare alla macchina dopo aver visto il prezzo del biglietto, ora non ricordo quanto fosse, ma era decisamente troppo. Ci mettiamo in macchina in direzione della volcanic valley, un parco naturale a una ventina di chilometri da Rotorua.
Il parco consiste in un percorso lungo tutta la valle che ci porta in mezzo a laghi di acqua calda creatisi in crateri vulcanici spenti da secoli. Una bella passeggiata in mezzo alla natura grazie alla quale passiamo una bella giornata rilassante.














La prossima destinazione è il monte Ruapehu, destinazione scelta da me in quanto è stata scelta come set per una scena del Signore degli Anelli, e in questo ringrazio Luca che mi ha sopportato nella mia passione venendo in posti che a lui dicevano poco o niente, in quanto non interessato al film quanto me.
Ma di questa tappa ne parlerò nel prossimo post.
 

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